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Il bullismo

Il bullismo

Il termine bullismo è la traduzione della parola inglese “bullying”, utilizzata per indicare il fenomeno delle prepotenze tra pari. Il  bullismo racchiude situazioni diverse: la molestia può essere perpetrata sia da un gruppo che da un singolo individuo e anche la vittima può essere un gruppo di individui o un singolo.

Secondo Dan Olweus, il primo studioso che si è interessato del tema in questione, “uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni”.

Il comportamento del bullo mira deliberatamente a fare del male o danneggiare, può durare anche per anni e la vittima fa fatica a difendersi (Sharp e Smith, 1995). Alla base dei comportamenti del bullo c’è un abuso di potere, un desiderio di intimidire o dominare.

Perché si tratti di bullismo devono essere soddisfatte quattro condizioni:

  1. Si verificano comportamenti diretti o indiretti di prevaricazione;
  2. Tali azioni sono reiterate nel tempo;
  3. Sono coinvolti sempre gli stessi individui, di cui uno o alcuni incapaci di difendersi o più deboli (vittime) e uno o alcuni in posizione dominante (bulli);
  4. Le azioni avvengono molto spesso in presenza di altri compagni, spettatori o complici, che assumono frequentemente un ruolo di rinforzo delle vessazioni o comunque le legittimano.

Recentemente, il bullismo è stato definito una emergenza socio-relazionale che coinvolge l’intero gruppo scolastico e la stessa comunità locale.

Il fenomeno del bullismo determina conseguenze sia a breve che a lungo termine, che tendono in ogni caso a perdurare nel tempo. Il permanere nel ruolo di vittima o di bullo può determinare un rafforzamento dei rispettivi ruoli e determinare l’accentuarsi del rischio di insorgenza di situazioni patologiche e devianti nel corso dello sviluppo.

Di seguito un elenco delle possibili conseguenze, non solo nelle vittime ma anche negli stessi bulli e perfino nei testimoni degli atti di bullismo.

PROTAGONISTI

CONSEGUENZE SOCIO-EMOTIVE

NEL BREVE E LUNGO TERMINE

CONSEGUENZE SCOLASTICHE

Vittime ·      paure e preoccupazioni molto elevate;

·      scarsa autostima;

·      sensi di colpa e vergogna per non essere capaci di fermare il bullismo;

·      senso di colpa, impotenza e perdita di speranza;

·      isolamento sociale;

·      stati depressivi;

·      disturbi comportamentali;

·      disturbo del sonno e dell’appetito;

·      disturbi somatici.

 

 

·      peggioramento del rendimento scolastico;

·      difficoltà di concentrazione;

·      fuga da scuola;

·      abbandono scolastico.

Bullo ·      abuso di sostanze;

·      disturbi dell’umore;

·      problemi con la giustizia;

·      possibile sviluppo del Disturbo antisociale di personalità;

·      alto tasso di incidenti;

·      difficoltà coniugali;

·      disoccupazione.

 

 

·      Deficit nelle abilità di lettura,   scrittura e calcolo;

·      fallimento scolastico

Spettatori ·      paure e stati d’ansia generalizzati;

·      ridotte abilità pro-sociali;

·      adozione di comportamenti aggressivi.

 

·      difficoltà scolastiche

Fonte: Fedeli, 2007.

Riassumendo, il bullismo determina una serie di distorsioni nello sviluppo cognitivo, comportamentale ed emotivo di un ragazzo e attendere che passi il tempo senza intervenire risulta una strategia inefficace e inappropriata.

AU: Tania Torresi