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Il mutismo selettivo

Il mutismo selettivo

Il mutismo selettivo è un disturbo complesso legato all’ansia, che si manifesta con l’impossibilità per un bambino di comunicare ed esprimersi in maniera rilassata in alcuni contesti sociali, in particolare a scuola.
Nella maggior parte dei casi, il bambino parla con uno o più membri della famiglia (soprattutto la madre) e, qualche volta, con uno o alcuni coetanei, ma non con gli estranei. La maggioranza dei bambini utilizza la comunicazione non verbale in maniera efficace, per esempio indicando, facendo cenni con il capo, sorridendo, rimanendo inespressivi e immobili finché qualcuno indovina cosa vogliono, scrivendo note, etc.
Si tratta di bambini che generalmente riescono a parlare normalmente in tutti quei contesti nei quali si sentono a proprio agio. Si tratta di una vera e propria ansia da comunicazione che, con il tempo, se non affrontata può minare l’autostima e il senso di fiducia di questi bambini. Per un genitore risulta spesso difficile comprendere perché il proprio figlio non parli e prevale un forte sentimento di impotenza, frustrazione, rabbia, senso di colpa e a volte disperazione.
Anche gli insegnanti spesso non comprendono la difficoltà di questi bambini e possono erroneamente scambiare il loro silenzio per un atteggiamento oppositivo o per un comportamento atto ad attirare l’attenzione. Frequentemente gli insegnanti non sanno come aiutare i bambini con mutismo.
I bambini con questo disturbo, prima di un incontro con qualcuno, possono provare diversi sintomi ansiosi come il mal di testa, nausea, dolori articolari, vomito, diarrea o mal di pancia.
Si tratta di bambini generalmente ben accettati fino ai primi anni della scuola primaria ma, dai nove anni in poi rischiano di restare socialmente isolati e ottenere bassi risultati scolastici.
Intervenire precocemente e in maniera tempestiva, consultando un professionista psicologo, può evitare innanzitutto l’insorgere in futuro di disturbi correlati (come ad esempio bassa autostima o tossicodipendenza) ed evitare che il mutismo si consolidi e divenga così più difficile da modificare.
Un professionista può aiutare insegnanti e genitori nell’offrire un sostegno adeguato e nel fornire risposte alle domande che frequentemente vengono poste:
1. I bambini con mutismo selettivo devono frequentare le classi con i bambini della loro età?
2. Qual è la relazione tra il Mutismo Selettivo e la Fobia scolare?
3. E’ opportuno che la scuola preveda “ragionevoli compromessi” all’interno della classe?
4. Come viene valutato, da un professionista, un bambino con Mutismo Selettivo?
5. Lo psicologo come può aiutare il bambino con Mutismo Selettivo?
6. E’ necessario valutare le competenze scolastiche del bambino?
7. Come si possono valutare le conoscenze scolastiche apprese dal bambino?
8. Come deve comportarsi l’insegnante con un bambino con Mutismo Selettivo?
9. In cosa si differenzia il Mutismo Selettivo da un Disturbo oppositivo?
10. Cosa deve rispondere un insegnante se alcuni bambini chiedono come mai il loro compagno/a non parla?
11. Cosa si può fare per favorire l’emergere della comunicazione verbale?